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Selezione di giudizi critici |
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Tornano
a Spoleto le Avanguardie Internazionali dell'Arte dal 28 settembre al 1 ottobre Chiostro
di San Nicolò con lo SPOLETOFESTIVALART expo 2012.
Rispettata
ed amplificata la tradizione internazionale della cittadina umbra con più di 30 nazioni
rappresentate e più di 2000 artisti presente alle tante attività culturali, relazionali,
musicali, editoriali. da non perdere. Con particolare riferimento segnaliamo la mostra
evento del maestro Mario Picchi al Teatrino delle 6 che sarà inaugurata il giorno 8
settembre alle ore 17 in Piazza della Signoria a Spoleto. In particolare invito
tutti gli amanti della scultura e dell'arte a visionare questa mostra con la storia di
questo artista senese attraverso il quale si può ripercorrere tutta l'arte contemporanea
del ventesimo secolo. |
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M°
Dott. Ernesto D'ORSI
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E' una corsa frenetica di nudi di donna, dal sapore metafisico, ed
in una Resurrezione del Cristo è insita tutta la forza di resurrezione dell'uomo in un
taglio scenografico fra il realismo moderno :e la snellezza riscontrabile in Pier
della Francesca. Le sue sante, disturbate solo dal dischetto dorato dell'aureola, sono
splendide donne rinascimentali, che ci ricordano i volti eterei e misteriosi delle
cortigiane, in quel loro pudore misto a malizia, che rendono moderni i suoi soggetti,
quasi carichi di passione sconvolgente. Un dissacratore di immagini sacre, Picchi, rese
più vive e più umane dell'umano. Figure di chiesa, di altare, trasportate in piena
atmosfera moderna.
Grande è la forza e grazia di una Bucolica, che vede Marte e
Venere distesi in un paesaggio che si alterna fra il surrealismo, il metafisico, il
verismo, ma sente anche l'influsso dei fiamminghi.
Le donne di Picchi sono donne con le quali vorresti giacere, sono
donne cariche di amore e di sensualità, eppure immacolate di tanta purezza. Quale altro
pittore senese ha detto tante cose assieme in questo secolo. |
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Gilberto
MADIONI |
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Quello del recupero del passato, visto come ritorno all'ordine, fu
la direttiva principale della poetica di Mario Picchi.
Nelle sue pitture oltre al volume essenziale era lo spazio, sempre chiarissimo,
perfettamente percepibile, geometrico, matematico. Si percepisce un amore per il
Quattrocento che non è solo ritrovamento dei valori plastici, ma anche recupero di una
luce che non solo costruisce, ma anche schiarisce le composizioni, le rende solari, ne
arricchisce la spazialità e la chiarezza. La ricerca di questo artista tuttavia non è
solo tradizione, ma anche innovazione, un'elemento questo che si avverte più nei
materiali che nelle forme: sculture particolari in pasta di legno che hanno un'apparenza a
metà strada fra la produzione lignea e quella in bronzo. |
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Marco
CIAMPOLINI |
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A un
novecentismo attardato può assimilarsi lopera giovanile di Picchi, non
fossaltro per il dichiarato amore per Pier della Francesca e Masaccio. Un tagliente
realismo il suo, con evidenti richiami ad opere del Manierismo toscano rilette alla luce
della lezione di Sciltian. Limpostazione scenografica risente dei suoi studi di
architettura, il taglio icastico delle anatomie ricorda analoghi risultati raggiunti da
Funi.
Nei suoi quadri, in cui lartista sceglie di privilegiare leuritmia
pittorica, spiccano le figure umane dallanatomia perfettamente resa con un
gioco luministico che scivola sui particolari e diventa mezzo di narrazione pittorica. |
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Lucio
SCARDINO |
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Matteo Marangoni un maestro tra quanti meglio ci hanno
insegnato cosa significa saper vedere mi ha fatto di recente conoscere
questo giovane pittore senese. La così confortante chiarezza del linguaggio pittorico di
Mario Picchi mi fa convenire con lo stesso Marangoni come certe virtù, per così dire
anacronistiche, di tale linguaggio, ossia quel suo coraggioso definirsi contro corrente al
più diffuso gusto doggi, potrebbero benissimo equivalere, più che a un difetto, ad
una qualità, ora più che mai degna dattenzione.
Sono, ad ogni modo, qualità di sicura provenienza, che
meritano dinteressarci in modo particolare, non soltanto per quella specie di
polemica a rovescio che potrebbero suscitare: qualità che, senza equivoci e sottintesi di
forma e despressione, definiscono un giovane colto e raffinato, di pura razza
toscana, ancora acerbo, ma già abbastanza sicuro in quei propositi figurativi e
compositivi, di cui, anche nel suo più personale e schietto linguaggio, non nasconde
certo la nobiltà delle origini.
Un artista nuovo, dunque, proprio
per questo: ma anche uno senza dubbio al corrente di quanto di bene o di male é stato
fatto nel passato e nel presente del campo della pittura, la quale oggigiorno rischia di
disfarsi; pittura, dove, ancheattraverso le sue esperienze di architetto e di tecnico,
egli intende, ricostruendo, cogliere senza dubbio ulteriori maturanze. Un esordio,
insomma, quasi inatteso, data la fede e la serietà che rivela, specie attraverso quella
chiarezza di grammatica e di sintassi, che rischia di suscitare la diffidenza
di quanti credono che nulla esista di più ripudiabile, in fatto darte nuova, del
parlare con un linguaggio comprensibile a tutti.Facile pretesto, dunque, come dicevo, per
le solite polemiche: polemiche che non credo siano nei propositi tanto limpidi e coerenti
dellodierna offerta pittorica del nostro Picchi. Il quale, ancora sulla soglia
della difficile via affrontata, rivela una quantità ed una qualità di lavoro così serie
e convincenti che dovrebbero trovarci almeno daccordo sulla felicità della sua
vocazione pittorica. |
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Ugo NEBBIA
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La resurrezione della forma.
Lespressione di cose antiche: il ritorno del tempo.
Rinascimento.
Intima e profonda coscienza.
Creazione
figurativa: determinazione logica, dello spazio attraverso la prospettiva, lineare
geometrica, la costruzione proporzionata delle forme, levoluzione attraverso il
colore e la luce dellambiente naturale.
Scomposizione
scientifica della luce.Da artigiano ad arte, da
Empirismo a Scienza.
Rinascimento.
Da Masaccio a Piero della Francesca.
Alla pittura
dellapparenza si oppone quella della sostanza.Alla visione soggettiva la visione
oggettiva.
Revival
dellarte. Da Manet a Cezanne: « Traiter la nature par le cylindre, le
sphere,le cone, le tout en prospective". Bisogna imparare a dipingere queste figure,
poi si potrà fare tutto ciò che si vuole.
Volumi,
risolti in sublimi stesure cromatiche nella trama prospettica riportate solennemente sul
piano dell'intercisione visiva: la figura, il piano, l'orlo delloggetto retrocede
verso il centro del nostro orizzonte.
Entrarvi
dentro, coglierne la costruzione, solidificarla, costruirla con paziente opera di
muratore.
Raggiungerne
il nuovo equilibrio. Autonomia dellarte. Leggi assolutamente proprie. Ogni
pennellata mescolata nel modello, nella luce, nel sole, nel colore. Colore biologico,
vivente.
Linguaggio
di forme del sentimento. Dellemozione. Dellumano. Non sogno accademico, ma
mente spirituale. |
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Renato PASSARO
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Come tutti gli artisti toscani degni di questo nome, dato di
fatto fondamentale per capire larte del Picchi è la sua eccezionale bravura di
disegnatore e di compositore. Picchi sagoma bene le sue figure, sia in pittura che in
scultura, attenendosi ad un canone che rispetta, come vuole il disegno, larmonia
delle forme e la saggia stesura del colore. E facile riconoscere nelle sue opere,
quindi, la naturalezza della migliore tradizione toscana, quella tradizione classica alla
quale il successivo rinascimento dà un fluido di magica risoluzione. E le figure si
stagliano, pitturate o scolpite che siano, come una virtuosa ricreazione di spirito e di
carne. |
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Arrigo PECCHIOLI
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Da tutta lopera traspaiono come
elementi dominanti austerità e dialogo a qualificare con chiarezza le scelte
dellautore che, progettista e realizzatore, riesce ad esprimere in maniera
comprensibile le sue idee. Idee che trovano la loro leva ideale nel mondo rinascimentale e
vogliono essere la continuazione di un discorso che, per la sua universalità, si
qualifica come attuale.
Nellopera di Mario Picchi, infatti, la sensibilità
rinascimentale non è un dato acquisito o un fatto accademico, ma linguaggio spontaneo,
espressione di una classicità rivissuta e sofferta nel proprio intimo, richiamo ad un
valore sempre presente nelluomo: lequilibrio interiore.
Geniale lo
sfruttamento dello spazio molto esiguo in rapporto alle necessità del soggetto
rappresentato, magnifico luso del cesello che valorizza i particolari.
La perfetta armonia
delle linee, la chiusura del disegno, i volumi asimmetrici che non interrompono la
simmetria dellelemento architettonico predominante, lequilibrio plastico, la
cura ricchissima dei particolari, tutto rende piacevole losservazione prolungata. |
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Antonio CIACCI
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Ha la
fortuna di essere guidato da un valente maestro, Mario Picchi, pittore senese, che
eccelle, uscendo dal classico della tradizione, a cose veramente sue per l'impeccabilità
del segno, per magistero cromatico e stilistico. |
Vittorio d'Aste
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Mario
Picchi pittore scultore architetto |
tel: (+39) 335
8037497 - fax 0577 379538 - email: mariopicchi@mariopicchi.com |
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